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Danimarca 2005 - Odense

Lascio la tentacolare metropoli di Hjorring e mi dirigo verso l'isola di Fyn, ove sorge la citta' di Odense, dedicata ad Odino, padre degli dei di Asgard.

Lungo la strada decido di fermarmi a Trige. Perche'? Be', pare che un bel giorno, un tizio, per un qualche strano motivo (il caldo forse), decise che costruire un giardino giapponese a Trige era una buona idea.

E cosi' fece.

E cosi', nel mezzo della Danimarca, in un paesino piiiiiiiccolo cosi', si trova un perfetto giardino giapponese, con ristorante annesso. E se ci andate fermatevi che si mangia da favola.



Oltre al giardino stesso (che secondo me e' fantastico), sono da notare le Carpe (pesci) del laghetto. Evidentemente abituate che quando qualcuno si avvicina e' cibo che arriva, si fiondano li' non appena vi vedono avvicinare.

Odense, l'unica citta' degna di questo nome di Fyn, e' anche la citta' natale di Hans Christian Andersen, il papa' delle favole la cui casa e' visitabile e che io non sono andato a visitare. Perche'? Perche' e' una casa. Finito.

La citta' e' piccola e ben pulita. Pare quasi un modellino scala 1:1 invece che una citta' vivente.

A Fyn invece sono andato fino all'angolo piu' remoto dell'isola a vedere l'unica tomba vikinga trovata fino ad ora in Danimarca. A Ladbyskybet (che non e' manco riportata dalle carte...).

La tomba e' probabilmente di un re o altro dignitario della zona, si dice 'probabilmente' perche' non si sa con precisione. Si sa solo che verso il 900 e qualche cosa b.c. questo tizio fu messo sulla sua nave con una quantitativo non ben precisato di ricchezze ed altra roba, la nave fu trainata per 400 metri su' per il fianco di una collina dalla quale si vede il fiordo e poi l'intera nave fu' sepolta. E rimase sepolta per circa 50 anni, quando qualcun'altro la scavo' fuori, prese tutto quello che poteva essere preso e poi la ricopri' di nuovo.

E rimase cosi' fino al 1920 (circa) quando un contadino della zona che stava arando il campo ruppe l'aratro contro un pietrone. Molto incazzato il contadino chiamo' un'amico suo (pare fosse un farmacista della zona, archeologo dilettante). Di botto il contadino si ritrovo' proprietario dell'unico sito archeologico dell'isola.

Il sito oggi e' molto bene organizzato, per preservare i resti della nave (dopo 1100 anni...) l'intera nave e' all'interno di una enorme teca piena di gas inerte. E' comunque possibile visitare la vicina esposizione di oggetti ritrovati e leggere l'interessante storia del ritrovamento.

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